Sarebbe bene “non generalizzare”, ma oggi vi proponiamo una tassonomia dei covidioti perché ne esistono diversi tipi.

1) IL FANATICO

Per lui il covid è una religione e le disposizioni del governo dei dogmi immacolati da rispettare. Non si faceva scrupoli ad escludere dalle attività chiunque non gli presentasse il lasciapassare, facendo a gara con altri fanatici per quanti “novax” ha buttato fuori dal suo esercizio commerciale. Se sono professori universitari rendono la vita impossibile ai non frequentanti, non registrano le lezioni e non si collegano nemmeno per fare lezione online.
Li vedi mascherati anche a mezzanotte quando vanno a buttare la spazzatura sotto casa. Desiderano la pandemia eterna, perché senza la narrazione della lotta al virus perdono il senso della loro vita da poco guadagnato. Fanno tamponi tutte le settimane e avevano anche il coraggio di lamentarsi della fila, sperando di non risultare mai positivi. Ma alla fine poi succede sempre.

2) LO STUFO

Il covidiota stufo è quello che veramente credeva che le misure servivano per tornare alla normalità. Oggi nemmeno lui mette la mascherina, ma se il governo dovesse reintrodurre l’obbligo o chiedere di fare la quarta dose non esiterà. Come un carcerato, si accontenta delle poche ore d’aria estive che il Drago gli concede, così da andare a spendere quei pochi spicci che gli sono rimasti per fare qualche vacanza dopo aver pagato per un anno intero il pizzo delle mascherine. Se ci parli ha una relazione di amore-odio coi novax, perché vorrebbe essere come loro, ma non ci riesce. In ogni caso, non avendo una propria personalità si nasconde dietro un “devo seguire gli ordini” per buttare fuori le persone, e quando gli si fanno domande sul valore morale delle sue azioni chiama la polizia in prenda al panico perché incapace di ammettere le proprie colpe.

3) IL FINTO LIBERALE

Questi sono i più ipocriti, sono quelli che credono nel vaccino, ma fanno finta di sostenere la libertà di scelta.
Quando li si interroga dicono che “dobbiamo lasciare liberi i novax di sbagliare” per non intaccare la struttura delle democrazie liberali.
Protestavano perché non potevamo entrare nei ristoranti, ma poi mettevano su Instagram le foto della cena al ristorante al quale sono andati sfoggiando il super lasciapassare. A volte questi hanno pure la faccia tosta di venire alle manifestazioni e di unirsi ai nostri gruppi, per poi fare le vittime quando gli ricordiamo che se vivi nel sistema sei del sistema, a prescindere dalle tue parole. Questi sono i parassiti morali, cioè coloro che si fanno sostenitori delle minoranze di turno per sentirsi migliori, per poi cambiare completamente identità appena scoppia qualche altra problematica sociale o politica.

4) IL TROLL

A loro non frega niente del covid, spesso si sono vaccinati per forza o per lavorare o sotto ordine dei genitori. Siccome questo li fa sentire frustrati, infestano le chat di telegram insultando qualsiasi non vaccinato che gli capiti a tiro, perché con un meccanismo di coazione a ripetere offendendo il prossimo vogliono sentirsi parte attiva del culto del covid al quale sono stati iniziati contro la loro volontà. Si differenziano dai fanatici perché nonostante elogino le mascherine dalla mattina alla sera, poi non le mettono mai e li trovi davanti ai locali ammassati a bere. Quando gli chiedi perché si sono vaccinati, invece di dirti che sono stati costretti, ti rispondono che lo hanno fatto per non avere problemi, come gesto per gli altri, o perché siccome hanno provato già tante droghe in vita loro non hanno paura del vaccino.

5) IL VILE AFFARISTA

Questi sono come i troll, solo che hanno abbastanza soldi da ricoprire cariche importanti e li puoi trovare anche al governo o in parlamento. Il covid è per loro solo occasione di lucro, per cui si troveranno nella posizione imbarazzante di dover fingere una paura che non hanno, quando l’unica cosa che temono è che con la fine della pandemenza scoppi la loro bolla speculativa