A poche ore dall’incontro con Conte, Draghi ribadisce che l’agenda di governo non cambia. Nel frattempo, nella sede romana del M5S si prepara un comunicato stampa per annunciare la decisione di lasciare il governo.

Il copione di questa crisi sembra già scritto. Conte sembra intenzionato a staccare la spina e Draghi non ha nessuna intenzione di fermarlo. Il fragile status quo che lo stato profondo italiano ha cercato di prolungare da gennaio in poi sembra stia per finire. Dopo questa legislatura, c’è la morte della seconda Repubblica e la fine di una classe “dirigente” che negli ultimi 30 anni ha avuto solo e soltanto lo scopo di favorire la distruzione morale ed economica del Paese. Viviamo un momento storico. Viviamo tra la fine di un ciclo di decadenza e l’inizio di un’altra epoca. Il futuro può essere di rinascita e prosperità se sarà fondato sulle vere radici cristiane e romane dell’Italia.


