Mosca ha cominciato a chiudere i rubinetti del gas. I pupazzi di Bruxelles, che solo fino a pochi giorni fa dichiaravano tutti convinti di poter fare a meno dei gasdotti moscoviti, si stanno oggi letteralmente cagando sotto.
Germania e Francia stanno correndo ai ripari. Berlino è praticamente già in economia di guerra e sta valutando l’ipotesi di aiutare con ingenti somme di denaro pubblico la società Uniper, di Dusseldorf, leader nell’importazione di gas russo. Parigi invece è ad un passo dal nazionalizzare al 100% il colosso dell’energia EDF.
Tutte cose che vanno contro le famose e demenziali “regole europee” che impediscono l’aiuto di stato.
E l’Italia? Da noi Cingolani annuncia una campagna sul razionamento di gas, acqua ed elettricità. Mentre Draghi, il più europeista degli europeisti, è troppo impegnato a fare quello che gli riesce meglio: massacrare il Bel Paese per conto d’altri. Umiliante la passerella dal Sultano turco, simbolo di una politica estera inesistente e suicida allo stesso tempo.
Saranno mesi durissimi che tracceranno un solco profondissimo tra le nazioni che, in questi mesi, hanno difeso i propri interessi e quelle che si sono affidate al vincolo esterno…

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