Il cosiddetto “mondo dello spettacolo”, tranne pochissime e lodevolissime eccezioni, durante i due anni di pandemenza (con annessi e connessi), ha dato decisamente il peggio di sé: uno spettacolo vomitevole.
Le “arti performative”, così come tutte le arti, dovrebbero essere uno spazio franco, in cui esercitare la libera critica nei confronti del potere, in cui poter stare sempre dalla parte dell’umanità e della giustizia. Una specie di “sale della terra”, insomma.


E invece abbiamo questa roba qua: un gruppo di servi che si è vigliaccamente accodato alle decisioni più scellerate del potere costituito, anche quelle che andavano platealmente contro i loro stessi interessi. Il tutto pur di mantenere quel misero osso mezzo mangiucchiato che il potere consentiva loro di sgranocchiare.


Ma #IoNONDimentico

In voga

Scopri di più da LVOGRUPPO

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere